Chi – da bambino – non ha mai avuto una piccola tartaruga? E un pesciolino rosso?
Diteci la verità! Non avete mai pensato: “Li libero! Staranno sicuramente meglio in natura”? Oggi possiamo dirvelo: se vi siete trattenuti dal vostro istinto… avete fatto bene. Liberare animali di questo tipo in ambienti naturali può sembrare innocente, ma è in realtà una scelta pericolosa!
Quando rilasciamo specie aliene in natura, infatti, non solo rischiamo di danneggiare l’ecosistema… ma anche loro: molte di queste specie non sopravvivono, altre possono causare perfino disastri ecologici. Le specie esotiche diventano un pericolo per: le specie locali (poiché mangiano cibo e risorse vitali per loro), gli habitat (perché distruggono fondali e vegetazione), le malattie (perché trasmettono malattie che gli animali autoctoni non conoscono e che non sono pronti a fronteggiare).
Ad esempio: la tartaruga dalle orecchie rosse, piccolina all’inizio, cresce fino a 30 cm e diventa una “palestrata” famelica che minaccia la tartaruga palustre europea. E non parliamo dei pesci rossi giganti! Una volta liberati, diventano enormi e scavano i fondali, trasformando l’acqua in una “zuppa torbida” per tutti. E pensate: c’è anche chi ha liberato un piranha in un lago! Quel poveretto si è dovuto adeguare ad una dieta “vegana” a base di alghe! Insomma, un piranha pacifista!
Ricordate: non liberate mai animali in natura! Proteggiamo insieme i nostri ecosistemi.
